Per chi ama i Fiori
Questa pagina vuole essere un aiuto concreto per chi ama la natura e le piante.
Avere una cognizione, seppure superficiale, di tali aspetti, significa avere una valida possibilità di successo per mantenerle in ottima salute.
Temperatura
È un fattore molto importante per il ciclo vegetativo della pianta. Molte piante non sopportano temperature molto basse, ma gradiscono una coltivazione a cielo aperto. In questo caso conviene mantenere la pianta in un vaso trasportabile e tenerla all’aperto dalla primavera all’autunno ed in serra o al riparo durante l’inverno (oleandro, mimosa, agruni, geranio ecc,). Le specie da appartamento invece hanno maggiori esigenze di calore, questo per via della loro origine prevalentemente tropicale. La temperatura più adatta varia a seconda del genere: ad esempio l’edera preferisce gli ambienti freschi, mentre i croton e la calathea gradiscono il calore. Spesso è impossibile fornire ad ogni pianta le condizioni ideali, però è possibile trovare un compromesso. In genere la temperatura buona per le piante da interno è compresa fra i 16 e 21 °C.
È buona norma evitare di collocare le piante vicino alle fonti di calore (termosifoni, stufe) o di sottoporle a bruschi sbalzi di temperatura, tipo quelli provocati dall’apertura di una finestra durante il periodo invernale. Un rapido abassamento di calore può causare il crollo fisiologico di una pianta.
Luce
La luce è indispensabile per la vita di ogni pianta. Senza di essa non può aver luogo la fotosintesi clorofilliana che è il processo vitale. Il fabbisogno di luce varia a seconda della specie e nel caso di scarsa luminosità si possono usare fonti luminose artificiali. Alcune piante particolarmente resistenti possono perfino abituarsi a vivere soltanto con luce artificiale (le lampade in questo caso sono specifiche ed a bassa temperatura). Se la luce è insufficiente la pianta tende a germogliare foglie piccole e rade, mentre le foglie già esistenti ingialliscono ed il fusto si sviluppa in maniera stentata. La luce può anche essere eccessiva o meglio troppo diretta. Questo succede quando il sole, generalmente nei mesi più caldi, colpisce direttamente le foglie provocando delle bruciature che possono compromettere le normali funzioni della pianta.
La luminosità in una stanza varia a seconda della giornata e della posizione in cui siamo, quindi non è omogenea. Possiamo così classificare quattro casi di luminosità:
Luce solare diretta. Quella proveniente da finestre situate a mezzogiorno.
Luce viva. È luce diretta filtrata da una tenda trasparente.
Luce media. La troviamo in ambienti con finestre non esposte a mezzogiorno.
Luce scarsa. La troviamo in zone o angoli lontano dalla finestra o dalla fonte luminosa.
Acqua
L’acqua è indispensabile per ogni essere vivente. Serve come solvente e mezzo di trasporto delle sostanze nutritive. Il fabbisogno idrico varia a seconda della specie e del luogo in cui la pianta si trova. L’acqua non deve essere superiore ad un massimo, oltre il quale si manifestano fenomeni di asfissia radicale e non inferiore al il minimo di sopportazione, oltre il quale si arriva all’appassimento e morte della pianta. Generalmente le innafiature sono legate alle stagioni e all’andamento metereologico. In appartamento l’evaporazione dell’acqua dalla terra avviene tutto l’anno a causa del riscaldamento o dell’estate e le piante sono costrette in vaso, prive cioé di un terreno circostante in grado di immagazzinare la pioggia. Nelle piante da appartamento bisogna accertarsi che l’eccesso idrico fuoriesca dal fondo del vaso per evitare i ristagni. A ciò fanno eccezione le piante che prediligono terreni sommersi tipo papiro e alocasia. Le innaffiature debbono essere periodiche, due-tre volte la settimana e permettere una buona respirazione delle radici. In alcuni casi un’acqua troppo dura cioè ricca di carbonati può causare la clorosi ferrica che si manifesta con delle macchie gialle sulle foglie della pianta. Il cloro invece può essere disperso facendo riposare l’acqua alcuni contenitori per un giorno o due.